Si gonfia la polemica in Gran Bretagna contro l’intenzione di Sunak di tirare un freno sulle misure contro il cambiamento climatico.
Nulla è stato ancora accertato, ma secondo le ultime dichiarazioni del primo ministro britannico Rishi Sunak alla Bbc, l’intenzione sembrerebbe essere quella di fare un passo indietro per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico. Un cambio di rotta che posticipa gli obiettivi ambientali su automobili, caldaie ed emissioni.
Il dietro front del governo Sunak
Il governo britannico vuole palesemente indietreggiare verso gli impegni di arrivare all’obiettivo emissioni zero di CO2 entro il 2050, presi in sede internazionale in merito agli allarmi sui cambiamenti climatici.
Il premier Rishi Sunak dovrebbe tenere un discorso in settimana (se non proprio oggi), per chiarire e ridefinire quelle strategie che fino a ieri sembravano ormai confermati.
Cosa cambierà?
Sunak prevede un rinvio del bando definitivo della produzione e vendita nel Regno Unito dei veicoli con motori a benzina o diesel dalla scadenza del 2030, fissata da Boris Johnson a margine della CoP26 di Glasgow sul clima del 2021.
In una dichiarazione inviata alla Bbc, Sunak conferma di voler intervenire sul dossier dinanzi a uno scenario economico mutato a livello globale e nazionale, a vantaggio d’imprese e cittadini. L’obiettivo resta quello di raggiungere l’obiettivo emissioni zero “nel 2050”, ma “in modo più proporzionato” e diversamente graduato.
Le critiche
Oltre all’opposizione laburista e agli esponenti della maggioranza Tory favorevoli alle politiche verdi, anche la stessa organizzazione dei produttori di auto britannici si è scagliata contro l’intenzione del presidente.
Mentre Ford Uk, per bocca della sua presidente, Lisa Brankin, ha dichiarato: “Il nostro business ha bisogno di 3 cose dal governo del Regno Unito, ambizione, impegno, coerenza. E un rilassamento della scadenza del 2030 le minerebbe tutte e 3″.